La castanicoltura, oltre ad essere una coltivazione produttiva, caratterizza l’ambiente delle nostre montagne e grazie alla sua valenza ecologica esplica un ruolo di notevole importanza nella gestione del territorio, perciò non può essere considerata come una coltura agraria.
La conduzione dei castagneti deve essere effettuata considerando queste aree come ecosistemi nei quali non è possibile applicare la lotta chimica contro i parassiti in quanto risultano fondamentali il mantenimento della biodiversità degli impianti e la corretta gestione della fertilità dei suoli. Il castagneto da frutto, pur coltivato dall’uomo per ottimizzarne la produzione, rimane un bosco con le sue dinamiche e i suoi cicli tanto che è capace di fornire altri prodotti tipici degli ecosistemi forestali.
Si tratta di una coltivazione non intensiva che può essere condotta con metodiche dell’agricoltura biologica, con scarse possibilità di meccanizzazione e che permette la gestione del territorio montano fornendo un reddito aggiuntivo di soddisfacente entità.
La potatura è l’intervento colturale basilare per la conduzione dei castagneti da frutto e viene praticata per la gestione degli impianti, per recuperare soprassuoli castanili semi abbandonati o abbandonati e per allevare i giovani innesti.
Le potature indubbiamente apportano svariati vantaggi:
a) Miglioramento dell’aerazione e dell'illuminazione delle chiome. Il castagno fruttifica sui rami esposti alla luce e per creare le condizioni di migliore illuminazione per tutta la chioma si dovranno eliminare i rami che si ombreggiano vicendevolmente. Durante l’esecuzione dei lavori è necessario considerare e prevedere lo sviluppo complessivo delle chiome ed intervenire sulle piante considerando le reciproche interazioni.
b) Ringiovanimento delle chiome. Le potature hanno un effetto rivitalizzante sulle chiome perchè l’eliminazione dei rami distali, e di quelli laterali in parte, contribuisce a ringiovanire la chioma determinando un miglioramento quali-quantitativo della fruttificazione.
c) Effetto stimolante sugli apparati radicali.
d) Miglioramento della qualità delle castagne. La pezzatura e la quantità dei frutti aumenta considerevolmente rispetto alle produzioni fornite dalle vecchie piante non trattate.
e) Controllo fitosanitario. Con la potatura vengono eliminati i rami e le branche secche, spesso uccise dal cancro della corteccia e si attua così una fondamentale misura di difesa del castagneto. Lasciando invece rami infetti e vivi, con cancri cicatrizzanti, si realizza un intervento di lotta biologica indiretto, ma basilare, per la sopravvivenza degli impianti, incrementando la diffusione naturale degli isolati ipovirulenti del parassita responsabili delle infezioni non letali. Un altro aspetto molto importante è la capacità degli operatori di distinguere i differenti tipi di cancro del castagno in modo che possano operare lasciando i cancri cicatrizzati e cicatrizzanti che dovranno permanere sui rami infetti e rimuovendo quelli mortali.
f) Migliore accessibilità nella gestione delle piante. Gli interventi di potatura specialmente nei castagneti tradizionali richiedono mano d’opera addestrata, non sempre facile da reperibile, per le difficoltà dovute alle pendenze del terreno e i pericoli legati all’altezza. La tecnica del treeclimbing ancora una volta riesce a raggiungere ogni punto del castagneto, riuscendo a lavorare con precisione su ogni singola pianta. Noi ci siamo specializzati nella cura dei castagni tramite corsi e offriamo una saggia ed esperta gestione dell'impianto sotto forma di potatura, concimazione, pulizia e innesti.
La potatura e la manutenzione dei castagneti è perciò di fondamentale importanza per la salute e la produttività di queste colture.